Stimolare lo sviluppo del linguaggio a scuola
Oggi il nostro logopedista di fiducia ci farà esplorare il mondo del linguaggio, nel quale la scuola e le attività ludiche si dimostrano molto utili per imparare a parlare più agevolmente.
La legge 170/2010 sottolinea che è compito delle scuole di ogni ordine e grado - comprese le scuole dell’infanzia - attivare interventi tempestivi ad individuare i casi sospetti di disturbo di linguaggio e apprendimento.
Il MIUR con il Decreto Ministeriale del 2013 Linee guida per la predisposizione delle attività di individuazione precoce nei casi sospetti di DSL (disturbi specifici del linguaggio) e DSA (dislessia), colloca nella scuola dell’infanzia il momento in cui far partire la rilevazione delle difficoltà, elencando gli indicatori di rischio nella storia biologica del bambino e nelle sue competenze.
Nello specifico: LINGUISTICHE, FONOLOGICHE, VISUO-SPAZIALI e ATTENTIVE
Ricordiamo che:
- L’acquisizione del linguaggio deriva dall’azione combinata tra meccanismi innati del bambino e ambiente, in grado di fornire un modello adeguato
- lo sviluppo linguistico presenta fasi universali ma l’età e il ritmo sono individuali
- l’attenzione ad eventuali indicatori e campanelli d’allarme può essere determinante se si risponde con un intervento precoce
L’acquisizione del linguaggio è un processo complesso che prevede l’attivazione di molteplici abilità di natura non solo linguistica.
Ecco due schemi molto sintetici per spiegarvi le fasi di acquisizione
Per poter stimolare l’arricchimento linguistico è necessario conoscere adeguatamente le diverse componenti del linguaggio:
- livello fonetico-fonologico
- livello semantico-lessicale
- livello morfo-sintattico
- livello pragmatico
La fonetica studia i suoni, ovvero i fonemi della nostra lingua, distinguendone i tratti fondamentali dell’articolazione; mentre la fonologia studia la modalità di selezione e di abbinamento dei fonemi per combinarli all’interno delle parole.
Il lessico costituisce il magazzino delle parole che ciascun individuo possiede, mentre la semantica fa riferimento all’organizzazione dei significati secondo categorie concettuali.
La morfologia studia le relazioni di fra i cambiamenti di forma e di senso delle parole, mentre la sintassi regola la combinazione delle parole nelle strutture frasali.
La pragmatica fa riferimento a richiamare l’attenzione dell’interlocutore, ripetere l’enunciato quando l’interlocutore non comprende il messaggio, rispettare i turni comunicativi e comprendere le diverse accezioni che una singola parola può acquisire.