Piccoli urlatori: cos’è la disfonia infantile?
"É molto vivace, corre e urla tutto il giorno e quando arriva sera è senza voce."
"Il mio bimbo ha spesso la voce rauca…come mai?"
"Quando gioca ai videogames sembra indemoniato!"
Queste frasi vi ricordano qualcosa?
Sono tipiche dei genitori di bambini disfonici, una volta giunti in visita dal Logopedista, quando il tono di voce e la raucedine dei propri figli diventa un ostacolo per la comprensione delle parole da loro pronunciate.
Cos'è la disfonia?
La disfonia è l’alterazione della qualità della voce dovuta a cause organiche o disfunzionali. Approssimativamente il disordine vocale ha un’incidenza tra il 6% ed il 9% nella popolazione infantile.
Quali possono essere le cause?
- L’abuso o il cattivo uso della voce, come grida e urla ripetute e prolungate, causano nell’immediato abbassamenti di voce e fatica nell’emissione della voce.
- Può essere uno scorretto utilizzo delle corde vocali a determinare la perdita della voce soprattutto nelle ore serali. L’alterazione della pulizia del suono - e quindi la comparsa di raucedine, di spinta o di opacità - può manifestarsi anche in bimbi o ragazzi non particolarmente “urlatori”.
Come agire?
È fondamentale l’intervento precoce, che servirà a prevenire complicanze maggiori e il cronicizzarsi di abitudini respiratorie e vocali errate.
La terapia logopedica risolutiva è un percorso difficile perché il Logopedista può trovare poca attenzione e collaborazione da parte del bambino. Al contrario, se il trattamento verrà adattato alla sua personalità, reso accattivante e coinvolgente, il bambino sarà meno repulsivo e conserverà un ricordo positivo che potrà utilizzare nelle modalità comunicative quotidiane.
Per la buona riuscita del trattamento è necessario che il piccolo paziente acceda volentieri alle sedute e si diverta a sperimentare con la propria voce, scoprendo modi diversi di utilizzarla rispetto agli sforzi vocali a cui si è abituato.
Come funziona una seduta?
Prima di iniziare il trattamento si svolge un incontro con i genitori, ai quali vengono forniti semplici consigli di igiene vocale. Li si invita a prendere coscienza dei comportamenti sbagliati del proprio figlio e a sollevare dubbi su patologie e terapia. Inoltre, si danno al bambino dei facili consigli per comunicare in modo adeguato nelle situazioni di abuso vocale.
Nella fase iniziale del trattamento vero e proprio si lavora soprattutto sulla auto-percezione del corpo e sulla respirazione, anche attraverso giochi di rilassamento per sciogliere eventuali tensioni.
In seguito, ci si concentra sull’accordo pneumofonico (ovvero il rapporto corretto tra gestione dell’aria e vocalizzazione) tramite esercizi di controllo del soffio e dei diversi parametri vocali.
Molto efficace è l’ausilio di software infografici, che servono a fornire un ritorno visivo della produzione verbale (cioè frequenza, intensità, prosodia) e a testimoniare i vari progressi del bambino.
Si possono proporre ai bambini giochi di ruolo che li aiutino a comprendere quanto siano legate voce ed emotività. Infatti, far vivere esperienze vocali nuove e d’impatto durante l'iter riabilitativo può determinare il punto di svolta della terapia.
Un buon logopedista può avvalersi anche di strumenti apparentemente lontani dalle tecniche terapeutiche classiche, come il doppiaggio. Ciò consente di ottenere produzioni vocali mirate, attingendo a un modello fonatorio e verbale idoneo, mascherato dalla richiesta di imitare la voce di un determinato personaggio nella scena del film o del cartone animato proposto. Il bisogno di adeguarsi al parlante che si va a doppiare presuppone un flusso ritmico e armonico della voce prodotta, e questo aiuta moltissimo nella rieducazione sul lungo termine.
Se non provvedo subito, quali sono le possibili conseguenze?
Questa patologia è sempre più frequente anche in bambini in età prescolare. Scaturisce soprattutto dall’eccessivo sforzo vocale, in cui respirazione e accordo pneumofonico risultano alterati.
Trascurare questi segnali e piccoli problemi può essere molto pericoloso, perché potrebbero formarsi lesioni organiche secondarie delle corde vocali come noduli, polipi, edemi. Inoltre, è bene ricordare che una mancata cura costituisce il presupposto delle alterazioni funzionali croniche dell’adulto.
Il Dottor Luca Militello - gentile concessore di questo articolo - offre la sua professionalità e passione per aiutare chiunque riscontri disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione e annessi.