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Da fonema a grafema: disegnare il suono con la parola

Ecco un nuovo approfondimento del nostro logopedista di fiducia!

Oggi si parlerà di linguaggio come indicatore strategico per prevedere in tempo le difficoltà di lettura che potrebbero presentarsi.

Per questo è bene proporre ai bambini alcuni esercizi linguistici, ovvero “operazioni meta-fonologiche” sotto forma di giochi e attività ludiche stimolanti.

Alla base delle competenze meta-fonologiche ci sono sia le capacità di percepire e riconoscere attraverso la via uditiva i fonemi che costituiscono le parole presenti nel linguaggio parlato, sia l’abilità di operare adeguate trasformazioni con gli stessi.
Esse permettono al bambino di focalizzare la sua attenzione sull’aspetto acustico della parola e di elaborare e riconoscere il suono, agevolando la traduzione del fonema nella sua forma scritta, il grafema.
Sapete a quanti anni si sviluppano queste competenze?
Dai 4 anni e mezzo in poi.
Per tradurre il fonema in grafema, servono:
  • una buona percezione visiva, ossia la capacità di elaborare stimoli di tipo visivo
  • l'elaborazione spaziale, cioè l'orientamento spaziale del singolo segno grafico
  • l'organizzazione motorio-prassica, ovvero la programmazione di sequenze di atti motori 
Importante è anche l’attenzione, quel fenomeno che ci fa elaborare gli stimoli ricevuti.

Le funzioni esecutive costituiscono un sistema di controllo delle abilità del bambino, e sono:

  • l’inibizione, ovvero la capacità di evitare una risposta automatica
  • la memoria di lavoro, ovvero la capacità di tenere a mente ed elaborare un numero finito di informazioni per un breve arco di tempo
  • la flessibilità cognitiva, ovvero la capacità di cambiare punto di vista o sistema di regole in modo elastico

 

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