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Alimentazione familiare: nutrienti, emozioni e relazioni

16 ottobre 2022 Giornata Mondiale dell'Alimentazione.

Per questa speciale occasione, la nostra Pedagogista Tiziana Calogero ha voluto condividere con noi una riflessione brillante, affettuosa e più che mai realistica sul concetto di nutrimento.

Fin dai primi istanti di vita l’essere umano ricerca nutrimento. Si pensi a un neonato, che è capace di riconoscere e attaccarsi al seno materno immediatamente dopo il parto poiché spinto da un bisogno primordiale.
Il concetto di nutrimento va inteso nel senso più completo possibile: nutrimento fisico, certo, ma anche emotivo, relazionale, sensoriale. Il rapporto con l’alimentazione influisce notevolmente su tutti gli ambiti della nostra vita ed è essenziale che fin da piccolissimi si sperimenti un rapporto sano ed equilibrato con il cibo.

La prima esperienza è legata all’allattamento e un’immagine iconica dell’immaginario collettivo è quella della mamma che stringe a sé il proprio cucciolo mentre si tengono amorevolmente negli occhi. Sorprende come da secoli questa figura sia il simbolo per eccellenza del nutrimento, in cui emozioni e condivisione pesano tanto quanto il latte ingerito.

Crescendo, i bimbi si approcciano al cibo solido ed entrano così nel mondo dei grandi. Il compito dei genitori è quello di aiutarli a costruire un rapporto sano con l’alimentazione, che li accompagnerà per tutta la vita e si modificherà in base alle esperienze vissute, ma rimarrà plasmato dagli insegnamenti infantili.

Aiutare i propri figli a costruire un rapporto sano con il cibo potrebbe diventare anche per gli adulti un’occasione per riscoprire i sapori della propria infanzia e per rallentare il ritmo frenetico quotidiano.
Fare attenzione alla stagionalità della frutta e della verdura, ritrovare il piacere della ricerca e della preparazione degli alimenti, gustare ogni pietanza con curiosità e gratitudine sono solo alcuni lati positivi di questa esperienza.
Possiamo coinvolgere i bimbi in tanti e diversi modi: dalla scelta delle ricette da sperimentare, alla compilazione della lista della spesa e infine alla ricerca degli ingredienti al supermercato o preferibilmente nei piccoli mercati e botteghe del territorio.

La cucina può diventare luogo di scambio, di chiacchiere e di piccole conquiste dei figli mentre i genitori spezzano la routine che spesso accompagna il momento della preparazione dei pasti. E infine, si porta a tavola il risultato di tanto impegno e lo si gusta insieme, commentando scherzosamente "fallimenti" che non mancheranno di certo, ma che si trasformeranno in ricordi positivi.

Così il cibo, dal pensiero alla preparazione alla realizzazione, diventa nutrimento ricco di amore, emozioni, relazione con l'altro, condivisione, convivialità.

Pedagogista Tiziana Calogero

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